venerdì 13 settembre 2013

Dieci vigilantes sull'Arco di Costantino «Il sindaco Marino venga a parlare con noi»

Le ex guardie giurate dell'Istituto dell'Urbe hanno trascorso la notte sul monumento. Oggi alle 16 assemblea cittadina

ROMA - Il loro contratto è in scadenza e per questo undici ex vigilantes dell'Istituto dell'Urbe giovedì mattina si sono arrampicati sull'Arco di Costantino, a Roma. Uno dei più anziani, però, ha dovuto abbandonare per un malore ed è stato trasportato dal 118 in codice verde all'ospedale Santo Spirito. «Lavoro, diritti, dignità»: questo lo striscione che mostrano le guardie giurate che chiedono il rispetto degli impegni assunti dal Campidoglio per 146 di loro. E hanno dormito in cima al monumento: «Noi manterremo il presidio e l'occupazione, vogliamo che il primo cittadino si impegni personalmente a risolvere la nostra questione», dice uno degli ex vigilantes, Massimo Fofi. L'occupazione continua dunque ad oltranza e per oggi pomeriggio, alle 16, è stata indetta un'assemblea cittadina per sensibilizzare anche i romani sulla vicenda.
L'ACCORDO NON RISPETTATO - I vigilantes, «senza stipendio da settimane», già nell'agosto del 2009 sono stati protagonisti di una clamorosa occupazione del Colosseo per protestare contro la ristrutturazione della Ancr-Urbe Roma (l'azienda che nella trasformazione da ente pubblico a ditta privata avrebbe provocato il licenziamento di 300 guardie giurate). L'accordo siglato ai tempi dell'amministrazione Alemanno prevede l'assorbimento delle ex guardie giurate dell'Ivu all'interno delle partecipate di Roma Capitale. Un accordo tradito: per 146 persone, infatti, l'unica certezza è la scadenza, il 30 settembre, del contratto a temine con la società Multiservizi, nella quale hanno svolto diverse mansioni
PARCHEGGIO PRECARIO - «Nelle municipalizzate ci sono state tantissime assunzioni clientelari, ma per questi lavoratori gli accordi non sono stati mai rispettati, e nel frattempo sono stati 'parcheggiatì con contratti precari in altre aziende come, in questo caso, la Multiservizi». Ma il tempo stringe, anche perchè il contratto degli ex vigilantes con la Roma Multiservizi scadrà il 30 settembre, e a quel punto, ha sottolineato Lutrario, «non ci sarà neanche più la soluzione tampone». Per questo motivo ora «abbiamo riproposto il problema alla nuova amministrazione comunale, e chiediamo al sindaco Marino di dare un segnale di cambiamento di tendenza. Stiamo parlando di lavoratori disperati di 40-50 anni con famiglie a carico a cui sta crollando la terra sotto i piedi e che chiedono alle istituzioni di intervenire».